Capitolo 5

Poteva andar peggio,
avrebbe potuto piovere

Siamo arrivati al nostro ultimo giorno di viaggio. Non tutto è andato come previsto, ma tutto è bene quel finisce bene. Anche noi, come il protagonista del libro cult Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, siamo partiti con «più voglia di viaggiare che non di arrivare in un posto prestabilito». Non cercavo il significato metafisico della qualità e non voleva essere un viaggio iniziatico. Non voleva essere neppure la classica vacanza, piuttosto l’occasione per condividere con mia figlia un percorso che inizia con una meta ma può prendere strade diverse e impreviste, riservare sorprese positive e fastidiosi contrattempi. Non aver raggiunto la meta prefissata non è stata una sconfitta, ha messo alla prova la nostra capacità di adattamento e di cogliere il bello che anche la situazione peggiore nasconde sempre. Nel presentarvi Carlotta l’ho definita dolcissima e dispettosa. In questi sette giorni intensi mi ha regalato soltanto il primo aspetto. Mi ha assecondato, è stata collaborativa, non si è mai persa d’animo e ha scattato alcune fotografie bellissime (a breve ve le proporrò in una galleria).

Il percorso che da Spina di Marsciano deve riportarci a Riccione è lungo 230 Km. Dovremo fermarci sicuramente a Fabriano e, se faremo qualche deviazione, anche a Falconara Marittima. Queste zone sono talmente belle e suggestive. La tentazione di imboccare una strada poco battuta difficile da sconfiggere. Senza esagerare. Da Riccione ci aspettano altri cento Km in sella alla vecchia Hornet per tornare alla base, a Lido di Spina.
A Fabriano mentre la moto è collegata alla presa ccs2 e io sono dal tabaccaio, Carlotta viene avvicinata da un signore che si qualifica come vice sindaco. Vuole scattare una foto. Non crede ai suoi occhi, “finalmente qualcuno la usa”, esclama prima di andarsene. Fossi stato presente mi sarei fatto raccontare qualcosa di più, anche sulla difficile situazione che la città sta vivendo con la crisi delle cartiere e della Merloni.

Si riparte e iniziano le brutte sorprese. La colonnina di ricarica veloce di Falconara Marittima non funziona. L’applicazione JuicePass non lo sa. Dopo vari tentativi con l’operatore del call center, decidiamo di proseguire fino a Pesaro. Stessa storia. Ve l’ho già raccontata qui https://greenmotorshow.solarimpulse.it/index.php/2020/08/30/ops-qualcosa-e-andato-storto/. Dobbiamo accontentarci di una normale Tipo2 nel parcheggio di un Conad più piccolo e centrale. Mancano soltanto 30 Km, non ci occorre moltissima energia, soltanto molta pazienza.

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