Capitolo 4

Poteva andar peggio,
avrebbe potuto piovere

Adelante, adelante. Avanti sì, ma cambiando ancora rotta. Nonostante la delusione per la finale persa dall’Inter e gli acciacchi, mi sento molto meglio. Una giornata di assoluto riposo mi ha rigenerato. Non ho giramenti di testa, ma i miei quadricipiti non sopporterebbero la lunga passeggiata per L’Aquila che avevamo previsto. Si parte in direzione Terni. poco più di 70 km, quasi tutti di superstrada. Dopo Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Lazio un passaggio in Umbria ci sta. NextCharge propone una coloninna con attacco ccs2 di fronte a un concessionario Nissan. L’impianto è della Loginet, servirebbe una tessera. Il venditore dell’autosalone non sa chi ce l’abbia. Il servizio clienti si può contattare soltanto dal lunedì al venerdì e oggi è sabato. Altre ricariche veloci nei paraggi non ci sono. Puntiamo verso la Tipo 2 più vicina. Si trova all’interno del parcheggio di un altro concessionario, TerniAuto, ma non è segnalata e gli abitanti del luogo non sanno neppure che esista. Impieghiamo più di mezz’ora prima di identificarla. Il titolare, Paolo Pegoraro ci avvisa che alle 13 devono chiudere. Abbiamo soltanto mezz’ora, non ricaricheremo molto. Vorrà dire che ci fermeremo anche a Marsciano. Meno di ventimila abitanti e ben tre colonnine di ricarica pubbliche (non le fast, per carità, ma meglio che niente).

Dopo tanta sfiga, una botta di fortuna. Ci fermiamo a mangiare nel bar della piazza dove c’è una colonnina che però non abbiamo notato (ma segnalarle in modo decente?). La nostra è a trecento metri, poco male. Fa un caldo torrido, non c’è in giro anima viva e la piazza non è certo tra le più suggestive d’Italia. Più che altro un grande parcheggio dove nei giorni comandati si svolge il mercato. Fabio, il titolare, però, ha dei tavolini all’aperto protetti da un’indispensabile tenda da sole. L’intenzione è di fermarci un paio d’ore e nel frattempo cercare una sistemazione per la notte in un agriturismo. Per il weekend sembra sia tutto già prenotato. Quando sto per chiamare Lorenzo, un amico di Perugia, per chiedergli le chiavi di casa (lui è in vacanza), Fabio, che ha seguito i dialoghi tra me e Carlotta, interviene: “Mi lasci fare una telefonata. Pronto Roberto, ciao, ho qui due persone che cercano una camera per stanotte e per domani. Sono con una moto elettrica, tu hai anche la presa per ricaricare, vero? Se hai posto te li mando”. Tutto risolto. Roberto ha ancora una stanza libera. Non è sicuro lo sia anche domani sera, ma intanto per oggi abbiamo un tetto.

Fabio ci indica la strada e magnifica le bellezze del luogo, un vecchio borgo completamente ristrutturato, con piscina a sfioro su un terrazzamento che domina la vallata. “Non state qua a prendere caldo, andate a farvi un bel bagno, ne vale la pena. Se poi volete fermarvi a cena, si mangia anche benissimo, altrimenti tornate qui. Stasera c’è il concerto di Irene Grandi allo stadio che è proprio a due passi. Sono soltanto una quindicina di chilometri, questione di venti minuti, sono tutte curve”.
Le indicazioni sono perfette, la strada suggestiva e divertente da percorrere in moto, il panorama mozzafiato. Le colline umbre mi sono sempre piaciute e Carlotta non ha mai visitato la regione. Il Sant’Apollinaire di Spina Marsciano è davvero incantevole. Anche il proprietario ha un’auto elettrica e una presa 22 Kw. Il tempo di collegare la moto, disfare i bagagli e siamo in paradiso.

Conosciamo un gruppo di ragazzi campani trentenni. Sono in dodici, arrivati da tutta Italia per festeggiare l’addio al celibato di due di loro. Per rompere il ghiaccio li sfidiamo a calciobalilla. Io e Carlotta contro i due più scarsi. Ci lasciano vincere. Domani andranno a fare rafting sul fiume Nera. La tentazione di imitarli è forte, ma non abbiamo prenotato. Vorrà dire che se domani mattina ci confermano la stanza, passeremo una giornata intera a rilassarci in quest’oasi di pace e serenità. Carlotta finalmente è sorridente. Non posso chiedere di più.

Torna al capitolo 3

Leggi l’ultimo capitolo